La semplicità: un grande strumento nel mondo della grafica
Quando si parla di creatività subito ci appare in mente un’esplosione di idee: il creativo, ai nostri occhi, è qualcuno che produce qualcosa di nuovo, o che interpreta ciò che è noto in modo nuovo e innovativo.
Nel mondo della grafica, per la stampa o web design, la creatività corrisponde, perlomeno ad una prima analisi, ai colori, alle immagini e alle forme; una locandina, un flyer o una brochure creativi sono combinazioni di questi elementi e dovrebbero colpire l’occhio immediatamente e sorprendere.
Ma questa definizione e questa idea di creatività, spesso, non bastano. Ormai da decenni, infatti, il principale motto anche nel mondo della grafica è “Less is more”. Con questo semplice concetto si vuole spingere i creativi ed i grafici a pensare e progettare in modo semplice, chiaro e, quindi, efficace.
La storia di “Less is more” parte dall’architettura e si allarga poi a tanti altri settori professionali e privati, spesso diventando un vero e proprio stile di vita. Ma da qui parte una riflessione importante destinata ad essere approfondita.
Un aspetto fondamentale in ogni creazione e produzione artistica, insomma, è la semplicità.
La semplicità, quindi, è un obiettivo che ciascun grafico dovrebbe porsi per la realizzazione e la stampa di una brochure, di un flyer o di un catalogo. E’ un concetto che deve guidare nel percorso e, se necessario, correggere il tiro, alla ricerca dell’essenziale, sia dal punto di vista concettuale che estetico.
“Less is more”: un motto che segna un’evoluzione necessaria
Non è questo il luogo per ripercorrere la storia di questo motto, diventato ormai universalmente famoso. Basti segnalare che per la prima volta questa espressione così fortunata è apparsa in un poema di Robert Browning del 1855.
Chi però l’ha ripresa e l’ha resa celebre nel mondo contemporaneo è l’architetto tedesco Ludwig Mies Van de Rohe. Non a caso è stato proprio un architetto ad utilizzare questo concetto per parlare del proprio lavoro.
L’architettura, come la grafica, infatti, sono discipline che hanno una forte componente creativa ma che devono anche rispondere a importanti regole di attuazione. L’obiettivo di un grafico, così come quello di un architetto, è raggiungere l’efficienza, andando oltre il semplice concetto di bello o innovativo. Per raggiungere questo obiettivo è necessario individuare subito ciò che è essenziale e ciò che, invece, è accessorio.
Ma la storia del motto continua e lo stesso concetto è stato alla base della corrente artistica del minimalismo, dando vita a creazioni importanti anche nel mondo del design industriale, del graphic design e della pubblicità.
Il Minimalismo ha segnato ed influenzato in modo profondo il modo di creare successivo: da quel momento in avanti, la composizione non è stata più considerata solo come la somma degli elementi e degli oggetti presenti. Il Minimalismo, con il suo motto “Less is more”, ha dato importanza, per la prima volta, al vuoto, allo spazio bianco, ad un equilibrio compositivo tra l’oggetto e lo spazio.
La semplicità nella grafica: un elemento fondamentale
Perché ancora oggi la semplicità è un elemento così importante nel mondo della grafica e del web design? Molto interessante, per trovare una risposta chiara alla domanda, è il libro “Le leggi della semplicità” di John Maeda.
La legge numero 5, a questo proposito, ci dice una cosa molto chiara: la semplicità e la complessità sono intimamente collegate e dipendono l’una dall’altra. L’attenzione, quindi, non è più solo sulla complessità, creata con l’aggiunta di elementi compositivi; l’obiettivo, invece, è raggiungere un equilibrio tra la complessità e la semplicità.
Nel mondo della grafica e della tipografia, quindi, per la stampa di un flyer, di un manifesto o di una rivista, l’obiettivo di ogni grafico è raggiungere un equilibrio compositivo tra gli elementi che devono esserci e lo spazio vuoto che “incornicia” e dà senso ai pieni.
Questo equilibrio è alla base di ogni successo e, se ben progettato, allontana il rischio dell’abbondanza, del “troppo pieno”, del gusto barocco e ridondante.
Vediamo, allora, alcuni consigli interessanti che si possono utilizzare per raggiungere la semplicità.
1) Individua gli elementi necessari
Dal punto di vista del metodo con cui iniziare un lavoro di progettazione, il primo passo è questo: individuare quali sono gli elementi veramente necessari da inserire. In un flyer come in un manifesto è fondamentale inserire solo gli elementi che hanno ragione di esserci.
Ogni elemento, quindi, deve avere la sua precisa motivazione. Se il suo fine è puramente decorativo meglio toglierlo. “Less is more”!
2) Sfrutta lo spazio bianco
Lo spazio bianco è lo spazio non occupato da elementi grafici; potrebbe anche essere definito “libero”. Non è mai, però, spazio vuoto: dal punto di vista dell’organizzazione grafica ha un ruolo molto importante, perché può creare equilibri e guidare lo sguardo verso elementi che si ritengono fondamentali.
Lo spazio bianco è, quindi, uno spazio vivo che deve essere valorizzato al meglio. Così come nell’impaginazione di un libro lo spazio bianco intorno al testo offre un respiro al lettore, così deve essere anche in una locandina, una brochure o una grande affissione.
3) Sfrutta simmetrie e asimmetrie per creare volumi
Potrebbe sorgere il dubbio che, eliminando tutti gli elementi superflui, diventi difficile creare qualcosa che sappia attirare l’attenzione.
Per creare movimento è, invece, sicuramente utile mettere in relazione gli elementi grafici disponibili: sfruttare, ad esempio, le simmetrie e le asimmetrie tra gli elementi in gioco. Con una progettazione attenta si possono creare volumi inattesi e immagini di grande impatto, pur mantenendo un profilo essenziale.
Esistono regole certe per creare un progetto grafico di grande successo? No.
Esistono però queste e altre indicazioni che compongono la professionalità di un grafico e che possono fare la differenza. Per questo motivo, è utile rivolgersi ad uno studio di grafica professionale e ad una tipografia specializzata online o offline, per la stampa di brochure, locandine o riviste; la bellezza e l’armonia del prodotto sono, infatti, il risultato di un lavoro volto ad individuare gli elementi necessari e ad armonizzarli in un’immagine d’insieme.
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