Le regole base per la gestione del testo in un progetto grafico
Alla base di ogni lavoro grafico e di graphic design ci deve essere sempre una forte conoscenza delle regole tipografiche. Un grafico, infatti, non è un illustratore o un artista, e nel suo lavoro deve seguire delle regole precise, standardizzate e universalmente riconosciute.
Queste regole sono il frutto dell’esperienza, dell’osservazione e di un certo gusto estetico diventato un canone con il passare del tempo. E’ importante, quindi, non confondere la creatività con la possibilità di fare tutto senza rispettare le regole.
Nei progetti di tipografia tradizionale, per la stampa di brochure, flyer, cataloghi o riviste, così come nel web design, l’impostazione grafica, il layout, deve fare necessariamente riferimento ad alcuni canoni, per riscuotere successo anche tra il pubblico.
Molti grafici e studiosi hanno dedicato interessanti testi e articoli su queste tematiche.
Di seguito i consigli più importanti da seguire per migliorare il proprio progetto.
La scelta del font
In una </spanlocandina, una brochure o un semplice flyer, la parte testuale è sempre presente; può essere ridotta, sintetica o addirittura un solo slogan ma le parole ci sono sempre. Per questo la scelta del font tipografico è fondamentale.
Il giusto font tipografico conferisce armonia e coerenza al progetto: un font serif, elegante e dallo stile tradizionale, ad esempio, si adatterebbe male alla locandina di un evento sulle nuove tecnologie.
Il font, insomma, comunica graficamente, determina lo spazio e contestualizza gli altri elementi.
Per questo motivo, bisogna fare molta attenzione nell’utilizzo di due font differenti: molto spesso, si crede erroneamente che l’utilizzo di font diversi possa creare un piacevole contrasto. E’ però molto difficile mescolarli in maniera corretta: se si hanno dei dubbi, meglio evitare!
All’interno dello stesso font, invece, si può giocare con l’utilizzo dei grassetti e dei corsivi creando piacevoli ed utili discontinuità.
Regola d’oro: non temete i font più famosi ed utilizzati. La loro fama è del tutto giustificata! Helvetica, ad esempio, con il suo nuovo restyling Helvetica Now è un font elegante, semplice, capace di conferire grande serietà e affidabilità al vostro lavoro.
La gestione del testo
Dopo la scelta del font, si passa alla gestione del testo.
Un testo, al di là della lunghezza o del contesto per cui è pensato, deve essere facile da leggere. La readability è uno dei criteri oggi utilizzati anche dal web per indicizzare i contenuti e proporli agli utenti.
La readability riguarda la forma del testo, nella sua fluidità e nella distribuzione. Ma la facilità di lettura riguarda anche gli aspetti grafici.
La dimensione del carattere, ad esempio, varia molto a seconda del progetto e dell’obiettivo: un manifesto pubblicitario deve avere dei caratteri molto grandi, visibili e comprensibili da lontano. Per la stampa di un flyer, invece, si possono scegliere delle dimensioni più contenute per le informazioni meno immediate e un font più grande per il titolo. L’importante, in entrambi i casi, è non scendere troppo nel piccolo e non esagerare nel grande.
Se si tratta della stampa di una brochure, una rivista o un libro, inoltre, è molto importante anche la lunghezza delle righe. Normalmente si consiglia di non superare le 80 battute; l’occhio si stanca a leggere righe troppo lunghe e perde più facilmente l’orientamento per la riga successiva.
Anche l’interlinea ha un ruolo importante per la leggibilità del testo. In genere, si sceglie uno spazio bianco tra le righe che sia il 125% rispetto all’altezza delle lettere del font.
L’allineamento
All’interno della gestione del testo, un ruolo sempre più importante lo acquista anche l’allineamento. Un tempo, per puro gusto estetico si preferiva giustificare il testo per creare armonia tra i margini destro e sinistro della pagina.
Sempre più spesso, oggi, invece si sceglie di non giustificare e di mantenere un classico allineamento a sinistra, soprattutto nel web. In questo modo non si rischia di creare spazi innaturali tra le parole e un’immagine generale di scarsa naturalezza che affaticherebbe l’occhio umano.
Molto importante evitare le “vedove” e gli “orfani”: in linguaggio tipografico, una “vedova” è una parola singola sull’ultima riga di un testo o di un paragrafo. Un “orfano”, invece, è una parola singola all’inizio di una nuova pagina. L’effetto visivo, in entrambi i casi, non è tra i più gradevoli.
Queste sono solamente le prime e basilari regole per la gestione di una pagina dal punto di vista grafico e tipografico. Un progetto per la stampa di un flyer, una brochure o un libro presenta ovviamente diverse caratteristiche, opportunità e difficoltà. Questi elementi base, però, riguardano la grafica e la tipografia e non possono essere dimenticati in nessuna occasione.
Per ottenere un risultato apprezzabile, comunque, queste regole non bastano: bisogna invece riflettere in maniera approfondita anche sulle immagini, sui colori e sul layout.
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