
Alcune regole per una visione consapevole delle immagini
Stai progettando la stampa di una locandina, di un flyer o di una brochure? Hai scelto tutti gli elementi ed ora devi solo combinarli insieme?progetto grafico
Attenzione! La struttura di un progetto grafico è il suo layout e deve rispettare delle regole precise. Il grafico, al contrario dell’illustratore, non risponde solamente al concetto di bello, emozionante e piacevole all’occhio.
Un grafico deve conoscere il modo in cui la pagina arriva all’occhio umano e soprattutto al cervello e come viene interpretata. La grafica, quindi, risponde a regole precise e determinate che non possono essere trascurate.
Attraverso queste regole, si sceglie un’ impaginazione verticale o orizzontale, il rapporto tra gli spazi bianchi e quelli scritti, i colori, il ruolo ed il posto dell’immagine e del logo.
Queste regole si basano sull’esperienza, l’osservazione e sugli studi legati alla visualità e alla percezione del cervello.
L’occhio che esplora
Davanti ad una pagina scritta i nostri occhi sono addestrati a leggere seguendo delle regole spaziali: se siamo in occidente, si leggeranno delle righe, dall’alto verso il basso della pagina e da sinistra a destra.
Queste regole, però, cambiano se ci troviamo di fronte ad un’immagine. L’occhio umano non ha delle regole determinate per codificare il messaggio ma può muoversi liberamente.
Davanti ad un’immagine l’occhio esplora, nel modo che gli è più congeniale, tutto: a seconda dei gusti, delle conoscenze e competenze di ciascuno l’attenzione si concentrerà più su alcuni aspetti rispetto ad altri.
Ci sono però alcuni aspetti che determinano la visione e l’esplorazione di ognuno di noi.

Verticale e orizzontale: l’orientamento del pensiero
La prima cosa da fare, nella progettazione di brochure, flyer, locandine e manifesti è scegliere l’orientamento della pagina.
Il nostro occhio e la nostra percezione sono abituati a fornire subito una risposta al tipo di orientamento: se è orizzontale siamo davanti ad un paesaggio, uno sguardo d’insieme, la location per un movimento. Se, invece, il foglio è verticale ci troviamo davanti ad un ritratto, ad un’immagine statica e, spesso, gerarchica.
Queste convinzioni sono radicate in noi da millenni e provengono dalla nostra biologia: il nostro movimento volontario è in orizzontale mentre in verticale non è semplice per noi spostarsi.
Infine, la nostra modalità di visione, vista la conformazione del nostro viso, è principalmente orizzontale.
La forza di gravità e i concetti di basso e alto
Siamo esseri umani e rispondiamo alla forza di gravità: siamo corpi pesanti attratti verso il basso. Per questo, anche dal punto di vista della sintassi visiva, tenderemo a pensarci in orizzontale e mai in verticale.
In alto ci sono le cose leggere perché meno soggette alla forza di gravità, mentre il basso è destinato ai corpi pesanti, gravi appunto.
Anche nelle illustrazioni, nelle brochure, nei flyer e nelle locandine, un oggetto, un font o un’immagine posti in basso sono immediatamente più pesanti rispetto agli oggetti in alto.
Come corpi soggetti alla gravità riconosciamo anche le posizioni destinate all’immobilità rispetto alla dinamica del movimento. Per questo, un cubo poggia sulla base; se poggiasse su uno spigolo ci comunicherebbe immediatamente un senso di movimento o di squilibrio.
Un’immagine che racconta il nostro mondo
Tutte queste sottili regole sono innate in noi e nel nostro modo di guardarci intorno. Non nascono con la grafica, alla ricerca della creazione del giusto layout. Queste regole sono gli strumenti che abbiamo sviluppato, in millenni di evoluzione, per vivere il mondo e per comprenderlo.
Queste regole sono talmente radicate in noi da influenzare la nostra visione anche di artefatti, stampe e illustrazioni. Siamo noi che attribuiamo la pesantezza ad un oggetto nella parte bassa della pagina e siamo noi che vediamo il movimento in un ‘immagine.
L’occhio applica le regole della sua percezione anche davanti ad un’immagine, rafforzando così il forte legame tra la visualità e la conoscenza.
Un legame così forte che nei millenni di evoluzione questa conoscenza è stata alla base anche di convinzioni astratte e concetti simbolici: da qui, la verticalità comunica una gerarchia perché in alto stanno le cose importanti. La verticalità richiama la spiritualità, la crescita, l’ascensione; mentre in orizzontale c’è la parità, la reciprocità, l’interazione.
Per questi motivi, nella stampa di un flyer, una locandina, un manifesto o una brochure, così come nell’impaginazione di un libro, è importante conoscere le regole della rappresentazione per parlare con il cervello umano il giusto linguaggio e per suscitare le giuste emozioni.
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