Pastello: dalla tecnica pittorica alla stampa digitale
Quando si parla di pastello spesso si pensa alle matite colorate utilizzate per i disegni, a scuola o a casa, durante l’infanzia. Ma il pastello è una tecnica pittorica a tutti gli effetti, con una storia e risultati di altissima qualità. Un successo che attraversa i secoli e arriva intatto sino ad oggi. Anche nella stampa di brochure, flyer e libri per bambini, infatti, le colorazioni pastello continuano a costituire una proposta di grande effetto.
La storia di questa colorazione, quindi, non finisce con l’avvento del digitale ma trova, invece, una nuova strada per riproporre quella morbida brillantezza, quella delicatezza e quel sapore inconfondibile, da sempre legato alla voglia di raccontare.
La storia del pastello
Sicuramente parlare di pastello significa schiudere un cassetto colmo di ricordi e di giochi dell’infanzia. Questo perché le matite colorate hanno accompagnato generazioni e generazioni di bambini. Il gioco più semplice, il momento più creativo: un foglio bianco e un set di matite pastello per riprodurre quel mondo favoloso che ogni bambino costruisce con la propria fantasia.
Ma il pastello non è solo questo: i colori pastello non sono solamente le matite colorate per l’infanzia ma degli strumenti alla base di una vera tecnica pittorica con secoli di storia alle spalle.
Vediamo alcuni momenti importanti di questo viaggio!
Il pastello è stato inventato alla fine del XV sec, dall’artista Jean Perréal. Il risultato è stato ottenuto mescolando pigmenti colorati di origine minerale con acqua e sostanze agglutinanti. I pigmenti minerali più famosi al tempo erano l’azzurrite per il blu, il bolo armeno per il rosso e l’ematite nera per le tinte scure. Come sostanze agglutinanti si usavano la gomma arabica, la colla di pesce o il lattice di fico. In seguito, invece, furono utilizzati il sapone di Marsiglia e la cera: una combinazione ideale per raggiungere differenti livelli di morbidezza e di brillantezza.
Il risultato? Dei bastoncini da utilizzare su carta o su supporti di tela, preferibilmente porosi: in base al livello di durezza del pastello, una parte del composto si sgretolava e rimaneva impresso sulla carta, creando sfumature delicatamente colorate.
Il pastello: gli artisti famosi
La tecnica divenne subito molto famosa e venne utilizzata anche da grandi artisti. Uno su tutti fu Leonardo da Vinci che la utilizzò nei suoi schizzi e per ritoccare il suo disegno del “Ritratto di Isabella d’Este”. Nel Codice Atlantico, al foglio 247 Leonardo citò chiaramente la nuova tecnica.
Anche Benvenuto Cellini nel suo “Discorso sopra l’arte del disegno” parlò di questi bastoncini colorati, grandi come penne.
In questo periodo, però, i pastelli venivano utilizzati quasi unicamente come strumenti per le fasi preparatorie e di studio nei disegni e negli schizzi. Solo con il tempo, questi bastoncini troveranno una loro identità più netta e diventeranno uno strumento molto apprezzato per creare arte e bellezza.
Fu nel Settecento che la tecnica pittorica pastello ha compiuto il salto di qualità, attraverso una grandissima interprete: Rosalba Carriera. Quest’artista veneziana applicò la tecnica principalmente al ritratto, ottenendo delle sfumature molto delicate.
La storia del pastello continuò, poi, con momenti di celebrità e momenti di dimenticanza, fino a raggiungere il periodo impressionista, dove la morbidezza del colore tornò protagonista, in un contesto intellettuale che preferiva la suggestione all’imitazione.
Il pastello oggi, nella stampa e nel digitale
Morbido, delicato e tenue per definizione: il colore pastello oggi ha delle caratteristiche molto precise e universalmente riconosciute. Questa forte personalità che si realizza con calma ha permesso a questa tecnica di sopravvivere e di godere di una familiarità universale.
In questo modo, il pastello è nelle nostre vite quotidiane, dai disegni dei bambini, alle collezioni primaverili sulle vetrine, dall’oggetto di design, passando dall’ultimo modello di automobile fino ad arrivare all’illustrazione su un libro o un catalogo che cattura la nostra attenzione.
La stampa digitale e il web non hanno dimenticato la brillantezza tutta particolare del pastello e la riproducono oggi su nuovi supporti e con nuove tecnologie. L’obiettivo è ricreare quella giusta combinazione, quella morbidezza che accarezza l’occhio e suscita calma e tranquillità: una quiete colorata.
Se il colore ha il preciso compito di suscitare emozioni in chi lo guarda, il pastello è uno strumento fondamentale dal punto di vista non solo artistico ma anche grafico e tipografico. Per la stampa di un semplice flyer, di una brochure o di un manifesto, il colore pastello è un elemento fortemente caratterizzante, che comunica bene l’atmosfera e accompagna lo spettatore in un mondo del tutto speciale.
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