
Una pubblicità fatta ad arte!
Il binomio tra pubblicità ed arte è ormai consolidato. Nei decenni sono stati numerosi gli artisti, i registi, i cantanti e i ballerini, che hanno prestato il loro talento per la realizzazione di advertising.
Se all’inizio era percepita come una forma di svilimento dell’artista, presto si è trasformato a tutti gli effetti in un nuovo canale di comunicazione. Molti spot, oggi, sono dei veri cortometraggi, che hanno storie da raccontare e un’eleganza comunicativa che va oltre il fine commerciale.
Si parla molto di storytelling, della narrazione del brand per essere più vicini ai clienti: l’arte, in questo senso, è la migliore alleata del marketing per offrire contenuti che intrattengono, divertono e arricchiscono.
Cambia la percezione, ma cambia anche la pubblicità!
L’arte e la pubblicità hanno camminato parallelamente per secoli, dai primi manifesti pubblicitari di Toulouse Lautrec fino ai giorni nostri. Che avessero tanto da condividere era cosa nota, ma i canali per comunicare sembravano molto lontani.
Probabilmente, grande responsabilità ce l’ha avuta quel modo di pensare l’arte come qualcosa di staccato dalla realtà, riservata solamente ai pochi colti conoscitori.
La pubblicità, invece, è sempre stata un strumento per aumentare le vendite e il suo compito non ammetteva grandi evoluzioni contenutistiche e formali.
Ci sono voluti decenni, forse addirittura secoli, ma oggi le cose sembrano davvero cambiate. Le cose belle sono fatte per essere viste e apprezzate, in un film, su un quadro ma anche su una locandina, un flyer o uno spot televisivo.
L’arte diventa un po’ più popolare, pop come diceva Andy Warhol, ma anche la pubblicità allarga i suoi orizzonti. Ogni forma di advertising è un investimento più o meno importante per un’azienda e deve essere efficace. Ma per raggiungere l’obiettivo non si possono valutare solamente i profitti e gli acquisti.
Oggi il marketing riconosce grande importanza anche alla conoscenza del brand, alla reputazione e alla capacità di rimanere nella mente. La bellezza e l’arte, in questo senso, appaiono degli strumenti assolutamente validi.

Arte e pubblicità: da Toulouse Lautrec ad oggi
Nei secoli sono stati tantissimi gli esempi di advertising d’artista. La stessa storia del manifesto è legata sin dall’inizio all’arte. Toulouse Lautrec, infatti, prima di divenire un grande pittore, si guadagnava da vivere illustrando le più belle locandine della Belle Epoque.
Oggi i suoi lavori sono nei musei ma per decenni hanno campeggiato per le strade rumorose di Parigi, per attirare l’attenzione dei passanti su liquori e locali del momento.
Gli esempi in questa lunga storia sono tanti: un altro momento importante è segnato da Andy Warhol e la sua collaborazione con la zuppa Campbell. Il movimento della Pop Art nasce proprio con questo obiettivo. L’arte non è più qualcosa di staccato dalla vita quotidiana, destinato alle persone colte nei musei; l’arte in quel periodo diventa una compagna quotidiana, che illustra e colora la vita di tutti, attraverso manifesti e pubblicità.
In quel periodo, grazie a collaborazioni di grande livello, molti brand hanno costruito un’immagine che ancora oggi è potentissima. Un lavoro sulla brand identity che ripaga nei decenni per l’investimento iniziale.
La collaborazione tra arte e pubblicità ha avuto grande successo e continua ancora oggi. Basti pensare a illy Caffè, il famoso marchio triestino, che, da anni ormai, lancia una linea di tazzine illustrate dagli artisti del momento. Ogni stagione vede le tazzine illy colorarsi con nuovi motivi e temi, all’insegna della creatività.
Un impegno per portare un tocco in più di bellezza per i propri clienti: uno sforzo che viene largamente ripagato in termini di reputazione del brand.
Dal punto di vista televisivo ci sarebbe molto da raccontare. Le collaborazioni negli anni sono state molte, anche per la realizzazione degli spot televisivi: registi come David Lynch, Spike Jonze, Spike Lee, Baz Luhrmann e Ridley Scott. I risultati sono dei piccoli cortometraggi, che raccontano storie e suscitano grandi emozioni.
L’arte della pubblicità: storie, bellezza, emozioni
Oggi, anche grazie alle collaborazioni celebri degli anni passati, la pubblicità ha trasformato se stessa. L’obiettivo strettamente commerciale ha dovuto fare spazio anche alla narrazione. E’ il mondo che è cambiato!
Oggi le persone, i potenziali clienti, vivono in un mondo pieno di stimoli, di offerte e di possibilità, dall’online all’offline. Possono fare paragoni, valutazioni e scelte in modo molto veloce e con strumenti immediati. L’advertising deve trasformarsi, in linea con la società.
Un cliente non sceglie più di acquistare solamente valutando il prezzo e le caratteristiche del prodotto; oggi, si scelgono le esperienze, fatte di acquisto ma anche di contatto, conoscenza nel tempo ed emozione.
La pubblicità può fare molto.
Anche nel mondo della stampa pubblicitaria, dal flyer alla brochure, fino ad arrivare a locandine e cataloghi, l’arte e la bellezza hanno un ruolo importante. Davanti alla realizzazione di un progetto tipografico è importante offrire qualcosa in più al cliente: una sensazione, una suggestione, un pensiero che va oltre l’acquisto.
Per fare questo è necessario affidarsi a tipografie online specializzate che offrano consulenze professionali e che seguano tutti gli step per la realizzazione di un lavoro di grande qualità.
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